Il Fedecommesso di Nino I

I fedecommessi avevano lo scopo di conservare immutati il patrimonio familiare e di impedirne la dispersione onde salvaguardare la potenza della famiglia; si stabilisce che solo i maschi primogeniti possano ereditare titoli e feudi; in caso di assenza di discendenza diretta maschile primogeniale, i titoli e feudi passano alla linea secondogenita. I fedecommessi agnatizi furono aboliti  definitivamente nel codice italiano nel 1865.
Un fedecommesso agnatizio maschile primogeniale fu istituito per testamento da Nino I Tagliavia figlio di Baldassare nel 1343. Re Ludovico ratificò il testamento  con Privilegio dato in Catania il 9 settembre 1346; atti notaio Francesco da Altavilla. Matteo Tagliavia successe a lui come figlio primogenito. Tra i suoi discendenti, Baldassare Tagliavia e Amato sposò Pina Ventimiglia e Manuele ed ebbe 3 figli: Giovanni il primogenito ereditò i feudi ma ebbe una sola figlia femmina, Margheritella. I titoli alla sua morte passarono al secondogenito, Nino III che diede origine al ramo dei Principi di Castelvetrano; il terzo figlio Bartolomeo che sposò Beatrice Termine diede origine al ramo dei Marchesi di San Giacomo oggi rappresentati dai Baroni Martinez Tagliavia di San Giacomo.
La successione maschile primogeniale si protrasse regolarmente fino a Don Diego Aragona Tagliavia e Pignatelli Principe di Castelvetrano che sposò nel 1648 Donna Stefania Cortés, nipote del Conquistatore del Messico don Hernàn Cortés. Don Diego morì senza eredi maschi: lasciò una unica figlia femmina, Giovanna Aragona Tagliavia Cortés, che sposò nel 1648 Ettore IV Pignatelli Duca di Monteleone. Nel contratto di nozze fu stabilito che i figli nascituri si sarebbero chiamati Aragona-Cortes-Pignatelli. La successione maschile si era interrotta.
Il Marchese Don Giovanni Raffaello Tagliavia e Marchese, che si investì il 22 dicembre 1691, diretto discendente dalla suddetta linea cadetta di Bartolomeo Tagliavia e Beatrice Termine, chiamò in causa Giovanna Pignatelli Aragona Cortes Duchessa di Monteleone contestando l’ingresso della linea femminile e reclamando i feudi Tagliavia come da fedecommesso dell’avo Nino I. Dopo la sua morte nel 1694, la causa fu ereditata dal suo erede Don Mario Raffaello  Tagliavia e Petitti Montaliana Marchese di San Giacomo che addivenne ad una prima transazione nel 1780, seguita da una seconda del suo erede Don Giuseppe. La disputa, per la potenza economica e politica della famiglia Pignatelli Aragona Cortes, si protrasse lungamente e alla fine fu definitivamente risolta a favore dei Pignatelli; le pendenze si conclusero  definitivamente solo intorno agli anni 1930 dalla Baronessa Lina Martinez Tagliavia di San Giacomo.  I numerosissimi volumi degli atti di questa causa si trovano nell’Archivio di Stato di Napoli nel fondo Pignatelli e nell’archivio di famiglia del Palazzo di Sciacca.

Il figlio di Giovanna Pignatelli Aragona Cortes Duchessa di Monteleone, Andrea Fabrizio, diede origine alla linea dei Pignatelli Aragona Cortes. Questi ereditarono sia i beni Pignatelli che Tagliavia Aragona in Sicilia che quelli Cortés in Messico e Spagna.
Andrea Fabrizio ebbe una sola figlia femmina di nome anch’essa Giovanna che sposò a sua volta un Pignatelli.
I Tagliavia Marchesi di San Giacomo sono stati invece l’unica discendenza maschile diretta e ininterrotta documentata per più di 800 anni fino ad Antonino Tagliavia e Ficani Marchese di S. Giacomo (n.1861), padre di Maria Carmela (Lina) Tagliavia  (n. 1887) maritata col Barone Gaetano Martinez.